Per me, Pilates è…

Stendo il tappetino verde sul pavimento in salotto, davanti alla porta finestra che si affaccia sugli alberi del viale trafficato dove abito, e sorrido guardando il sole del tramonto che illumina di luce dorata le foglie gialle di fine novembre.

Sono tutti via, solo la mia cagnolina dorme abbandonata sulla morbida cuccia calda, russando leggermente e regalandomi calma e concentrazione.

Ho voglia di muovermi, allungarmi, ascoltarmi, essere portata con la mente sulle sensazioni del mio corpo: la fatica di una tenuta, il piacere di un allungamento, la respirazione che accompagna uno sforzo o un rilassamento ad occhi chiusi.

Chiudo il mondo fuori, per mettermi in ascolto di me. Per conoscermi e sentirmi più forte e calma quando tornerò “là fuori”.

Esatto, perché da quando ho iniziato a lavorare i miei addominali e i miei glutei, se vivo una situazione di stress dove vorrei ritrovare la calma sul momento, mi basta attivare il core, sentire la centratura che alleno durante le sedute di Pilates, e trovare la risposta migliore per quella situazione, che non parta da un mio “sbilanciamento” emotivo.

Pilates, per me, è centratura.

Faccio partire la lezione che ho scelto per oggi, con focus su core, addominali e glutei… i miei muscoli preferiti, anche perché mi sono accorta che prima di usarli per questa disciplina, li ho sempre usati poco, con conseguente comparsa di mal di schiena a 26 anni. Devo sempre ricordarmi di attivarli, durante il giorno, e correggere leggermente la mia postura che tende alla “papera”, se lasciata a se stessa. Quando mi ricordo di tenere questa posizione, più corretta e fisiologica, viene naturale ricordare anche che… ci sono, esisto nel mio corpo, sto bene e posso muovermi nel mondo con armonia e forza.

Pilates, per me, è consapevolezza.

La voce dell’insegnante mi guida con dolcezza e rispetto, dagli esercizi iniziali di riscaldamento e presenza, fino alla parte centrale dove sfidiamo la forza e la tenuta dei muscoli… plank, cane a testa in giù, teaser, swimming… che fatica questa lezione! Ma questa voce che mi guida nello spazio non mi chiede nulla più di quanto posso fare, mi propone delle varianti se faccio troppa fatica o sento fastidi alla zona lombare, e parla del mio corpo e conosce esattamente quali gruppi muscolari sto attivando, e quali non dovrei attivare, mi corregge con gentilezza… la mia mente è completamente dentro a questo movimento che sto facendo, a questo ascolto.

Pilates, per me, è meditazione.

Dopo il rilassamento finale, sorrido e mi rialzo, riavvolgo il mio tappetino verde e sento il desiderio di una tisana calda.

Fuori il sole è tramontato da un pezzo, la mia cagnolina continua a russare. Lei fa il cane a testa in giù ogni volta che si alza dalla cuccia, sbadigliando. Che saggezza!

Io mi sento più forte e capace, sono riuscita a fare tutte le posizioni proposte dall’insegnante, anche se pensavo di non riuscirci all’inizio. La prossima volta sarò più forte e competente nel mio corpo, che ringrazio per quanto mi ha dato oggi.

Pilates, per me, è crescita.

Pilates, per me, è vera forza.